Molto più di uno sportello turistico, ogni Pro Loco è custode del patrimonio materiale e immateriale del territorio che rappresenta. Fedele alle direttive dell’Unesco, oltre che ai criteri di appartenenza che la distingue da Nord a Sud, isole comprese, l‘Unpli (Unione nazionale Pro Loco d’Italia) promuove dal 2013, nel mese di gennaio, la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, al fine di tutelare uno sconfinato patrimonio linguistico (in Italia, infatti, si parlano tra i 6mila e gli 8mila dialetti, quasi uno per ogni Comune). Tuttavia, ad correre il rischio di scomparire sono le lingue locali dei piccoli borghi (circa 2800) a causa del continuo spopolamento demografico.
La 4^ edizione dell’evento è in programma oggi, 17 gennaio, in tutta la Penisola, grazie alla stessa Unpli che vuole sensibilizzare, in tal senso, i Comuni italiani. A confermarlo è stato, nei giorni scorsi, il presidente dell’Unpli, Claudio Nardocci che, in un’intervista concessa all’agenzia Adnkronos, ha confermato il campanello d’allarme e ricordato le premiazioni del premio letterario «Salva la tua lingua locale», il prossimo 22 gennaio, presso la Protomoteca del Campidoglio, a Roma. Oltre all’Unpli, da sempre in prima linea per la salvaguardia del dialetto, nella Marche, è la Compagnia «Fabiano Valenti» di Treia, organizzatrice di molteplici iniziative culturali nei teatri della provincia di Macerata e in tutta la regione (solo in questo campo, si pensi al successo di Dialettiamoci, a «Il dialetto delle armonie», fino a «Dialectando pariterque monendo», nella Città del gioco del pallone con il bracciale).
«Per Macerata e non solo, un pilastro della commedia dialettale è certamente il compianto Dante Cecchi – afferma il poliedrico autore e attore della compagnia treiese, Fabio Macedoni, reduce dalle ultime fatiche, solo in ordine cronologico, dell’opera “Più de là che de qua” (vedi il servizio di èTv Macerata) -, a tal scopo, posso anticipare che stiamo lavorando a un progetto che possa celebrarlo e ricordare così la sua produzione in modo adeguato. In autunno, infatti, – continua -, avrà luogo una rassegna con la rappresentazione delle sue sei commedie».
L’illustre scrittore, docente universitario, membro dell’Accademia dei Catenati e fondatori del Centro Studi storici maceratesi, morto il 22 luglio dello scorso anno, ha lasciato un contributo fondamentale per la ricostruzione della storia marchigiana.
Proprio l’Istituzione presieduta dal professor Pio Cartechini sta unendo le migliori intelligenze in vista del primo anniversario. «Ogni compagnia amatoriale della provincia e non solo ha portato in scena almeno un’opera di Dante Cecchi (la Compagnia “Valenti” lo fece già nel 1975, con la commedia “Le votaziò”) – aggiunge Macedoni -, la rassegna sarà il nostro modo di rendergli omaggio insieme alla Uilt (Unione italiana libero teatro). Per fare ciò non possiamo prescindere dalla città di Macerata e dall’Università, nostro principale interlocutore. Il professore ha aperto più di una finestra sul mondo rappresentato dal dialetto – conclude -, e proprio questo mondo gli deve una sua riconoscenza».
Per celebrare al tempo dei social network la Giornata nazionale del dialetto (e, secondo le parole di Fabio Macedoni, dunque, anche per un primo ricordo di Dante Cecchi), l’Unpli invita a scrivere sulle proprie bacheche un tweet o un post in lingua locale inserendo gli hashtag #giornatadeldialetto e #dilloindialetto su Twitter e Facebook. Un piccolo gesto per aderire alla manifestazione condividendo questi contenuti sul web.