Una nuova giornata nazionale di protesta è stata convocata per sabato 30 marzo dal presidente autoproclamato del Venezuela, Juan Guaidó, “contro le mancanze dei servizi pubblici e per chiedere la cessazione dell’usurpazione”. Due sono le alternative, ha spiegato ieri il presidente, mentre proseguiva in molte zone del Paese il blackout iniziato lunedì scorso: “O consegnarci all’oscurità che il regime pretende di imporci o continuare a organizzarci e a protestare per arrivare alla libertà”. Si moltiplicano, intanto, segnalazioni provenienti da vari ospedali del Paese, che non possono garantire assistenza sanitaria ai pazienti a causa dei problemi legati al blackout e al mancato funzionamento dei sistemi elettrici di emergenza. La situazione più grave, come in occasione del blackout delle scorse settimane, si registra nel nordovest, soprattutto nello stato del Zulia e nella sua capitale, Maracaibo. L’Unione europea nel frattempo ha stanziato altri 50 milioni di euro da destinare ad aiuti umanitari per il Venezuela e l’Organizzazione degli Stati americani ieri ha approvato a maggioranza (19 voti a favore, 5 contro e 8 astensioni) una risoluzione proposta dalla Colombia, nella quale si chiede agli organismi di sicurezza venezuelani di non bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari, ancora fermi in località di confine.
29 Marzo 2019
Venezuela: ospedali in emergenza per nuovo blackout. Altra giornata di protesta
