Tre i sacerdoti maceratesi – don Alberico Capitani, don André de Oliveira e don Sergio Salvucci – nella nuova diocesi di Rawson
di Sergio Salvucci*
Nel 2025, anno giubilare, anche la nostra diocesi in Argentina propone attività per avvicinare la gente a Dio e alla sua
misericordia.
Siamo tre sacerdoti della Diocesi di Macerata in missione da diversi anni: don Alberico Capitani (dal 2009), don André de Oliveira (dal 2013) e don Sergio Salvucci (dal 2015). Nel ottobre 2023 è stata fondata una nuova diocesi: dalla divisione della vecchia diocesi di Comodoro Rivadavia è nata la diocesi di Rawson.
Siamo agli inizi e molte cose si stanno ancora organizzando. La diocesi comprende quattro grandi città: Puerto Madryn (123.000
abitanti), Trelew (110.000 abitanti), Rawson (38.000 abitanti) e Gaiman (12.600 abitanti). Poi ci sono comuni molto più piccoli: Dolavon (2.800 abitanti), Las Plumas (582 abitanti), Telsen (1.600 abitanti), Gan Gan (600 abitanti) e Gastre (600 abitanti). Le distanze sono considerevoli: 60 km tra Trelew e Puerto Madryn, 180 km tra Trelew e Las Plumas, 425 km tra Trelew e Gastre. In totale siamo solo 11 sacerdoti diocesani e 5 sacerdoti salesiani.
Le attività giubilari finora svolte a livello diocesano sono state due: una per gli ammalati e una per i carcerati, entrambe a Trelew dove ha sede la cattedrale. Si sta organizzando anche l’invio di un gruppo di giovani a Roma per il Giubileo dei Giovani con il Papa, il che comporta diverse attività di raccolta fondi. Dalla nostra parrocchia di San Cayetano parteciperanno tre giovani.
La pastorale diocesana continua con una programmazione annuale preceduta da incontri con i responsabili delle parrocchie, quattro volte l’anno. Due volte direttamente in parrocchia con la presenza del vescovo e un gruppo di animazione diocesana, due volte nella diocesi dividendo l’incontro tra Nord (Puerto Madryn) e Sud (Trelew), raggruppando le altre città più vicine a Trelew.
Con un numero così esiguo di sacerdoti, molte attività vengono svolte dai laici, che si assumono responsabilità considerevoli. Noi sacerdoti siamo accompagnatori perché il cammino si svolga nell’alveo della Chiesa cattolica.
La carenza di sacerdoti favorisce il proliferare di chiese evangeliche o sette dove si crede in Dio e in Gesù, ma non esistono i sacramenti e manca un senso di responsabilità generale, dato che molte di queste realtà nascono spontaneamente senza riferimento a una Chiesa madre più grande o preparata. L’anno giubilare fa sentire alla nostra gente il senso di appartenenza alla Chiesa universale e ci aiuta a raggiungere le periferie.
Approfitto dell’occasione per invitare altri sacerdoti a unirsi a noi per la pastorale ordinaria e straordinaria, e anche laici che abbiano tempo da dedicare alla pastorale missionaria. Tutti possiamo dare una mano: nessuno può dire “non fa per me”,
sei scusato solo se stai male o soffri di qualche malattia particolare, altrimenti puoi contribuire anche tu. Che questo tempo giubilare apra la mente a molti perché possano essere strumenti nelle mani di Dio. Che possa coinvolgervi la giornata missionaria giubilare dove molti sacerdoti “fidei donum” si incontreranno intorno al Santo Padre a Roma.
Che il Signore vi benedica e vi aiuti a realizzare in pienezza i vostri grandi sogni.
*sacerdote fidei Donum

