Un’esperienza potente di racconto e di incontro quella che si è svolta ieri 3 dicembre presso la Biblioteca statale di Macerata per la presentazione del libro di Sandra Aparecida Gouveia, autrice del libro “Che impresa la mia vita!”.
Si è trattato del secondo appuntamento con “Donne di esempio” che l’associazione DELIA vuole raccontare o ricordare (come con la figura di Francesca Morvillo). D’altronde, come ha ricordato introducendo Ninfa Contigiani, presidente dell’Associazione, “lo scopo per cui Delia è nata è proprio quello di promuovere le donne nello spazio pubblico, valorizzando le loro competenze e capacità in una dimensione ‘comune’, perché è nello spazio pubblico che avvengono i cambiamenti importanti per tutte”.
Sandra, estetista, massoterapista e imprenditrice ha attualmente un centro con 13 dipendenti ma è arrivata ad averne 18, una situazione piuttosto rara nel suo mondo professionale. Di origini brasiliane, ha raccontato di aver fatto tutti i tipi di lavori nei primi 3 anni in cui arrivò in Italia, cameriera, aiuto cuoco, lavapiatti, badante, ricoveri per anziani, impresa di pulizia, donna di servizio, artigianato, ma sempre credendo in un futuro di riscatto. Si è raccontata con franchezza, perché è soprattutto una donna che ha saputo fare della tenacia e della sua profonda lucidità un esempio di vita per chi vuole accoglierlo, perché la narrazione nuda e senza filtri di un percorso tortuoso e pieno di abusi è stato il racconto di una donna capace di rimanere profondamente umana nonostante la violenza subita. Abusi gravi, cominciati proprio da piccolissima in famiglia, quando a quattro anni venne rapita e venduta da un padre – sbandato e senza ritegno – per colpire la madre che a sua volta, si accanirà su di lei colpevolizzandola e massacrandola, dopo averla ritrovata.
La conoscenza con Sandra ha avuto la forma del dialogo con l’amica Maria Nazzarena Agostini, sodale nella stesura del libro, insegnante ed ex sindaca di Appignano del Tronto, che la accompagna, mostrando l’orgoglio di un’amicizia che gode anche del sorriso non perduto dall’autrice, oltre che della dolcezza consapevole e generosa, come dimostra la devoluzione del ricavato del libro per associazioni di sostegno alle donne in pericolo.
Laura Rodrigues Ermando, dottoranda dell’università di Macerata, ha introdotto raccontando la condizione di fragilità dell’infanzia non protetta in Brasile. I dati dal 2021 al 2023 registrano 15.101 bambini vittime morti violente. 164.199 sono state le vittime di stupro fino ai 19 anni di età. Un caso di violenza sessuale ogni otto minuti nell’ultimo anno. Uno studio dell’Istituto di Ricerca Economica Applicata (Ipea), indica che solo l’8,5% di questi casi arriva a conoscenza delle autorità di polizia e traccia il profilo delle vittime di violenza sessuale, includendo bambini e bambine. Sono femmine l’87,3% dei registrati. Quasi la metà delle vittime (48,3%) nel Paese ha tra i 10 e i 14 anni, e il 52,8% è identificata come nera. I dati mostrano anche che il 67% delle ragazze viene violentato dentro casa e, nell’85,1% dei casi, l’autore del crimine è qualcuno conosciuto dalla vittima.
Diverso è il profilo delle morti violente, che non è più quello di una ragazza nera tra i 10 e i 14 anni perché tra le vittime di morti violente intenzionali sono maschi il 90% dei bambini e adolescenti da 0 a 19 anni e l’82,9% è nero.
