Presentato il nuovo Calendario 2026 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dedicato al mondo affascinante e spesso poco conosciuto delle orchidee selvatiche. Tredici scatti fotografici raccontano una delle espressioni più preziose della biodiversità del Parco, che ospita ben 65 specie di orchidee, oltre a un numero significativo di ibridi.
Ad aprire l’incontro, lo scorso venerdì, è stato l’ex presidente del Parco Andrea Spaterna, che ha sottolineato come pochi sappiano della straordinaria ricchezza floristico-naturalistica presente nel territorio dei Sibillini. Alla presentazione erano presenti anche la direttrice del Parco Maria Laura Talamè, il tenente Jacopo Fusco del Reparto Carabinieri Forestali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il micologo ed esperto di orchidee Alberto Mandozzi.
«Attraverso queste fotografie – ha spiegato Spaterna – abbiamo voluto rendere omaggio a un’altra importante espressione della biodiversità del Parco, questa volta dal punto di vista floristico». Gli scatti sono stati realizzati dai fotografi dell’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani (AFNI), Sezione Marche, ai quali è andato il ringraziamento dell’Ente Parco.
Il calendario si inserisce in un percorso di valorizzazione già avviato con la pubblicazione del Quaderno Scientifico dedicato alle orchidee, con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare questo patrimonio naturale ai visitatori, promuovendo un turismo sostenibile, rispettoso di un ecosistema tanto affascinante quanto fragile.
Sul valore della tutela dell’elemento floristico è intervenuto anche il tenente Jacopo Fusco, che ha sottolineato come la salvaguardia della flora sia sinonimo di bellezza e identità del territorio: «In queste fotografie arte e biodiversità si fondono, dando vita a immagini che ricordano veri e propri acquerelli».
La direttrice Maria Laura Talamè ha invece richiamato il fascino particolare esercitato dalle orchidee, soprattutto per le loro strategie evolutive: «Alcune specie imitano l’aspetto del ventre di un imenottero per attrarre gli insetti maschi e favorire l’impollinazione. È una delle tante peculiarità che rendono questi fiori “intelligenti” e straordinari dal punto di vista biologico».
A chiudere la presentazione è stato Alberto Mandozzi, che ha illustrato alcune specie rinvenute nel Parco dopo la pubblicazione del quaderno scientifico. Particolare attenzione è stata dedicata a sette nuovi ibridi e soprattutto alla Dactylorhiza stortonii, scoperta dallo stesso Mandozzi nel 2012 nell’area del Monte Amandola e classificata come nuova specie nel 2021.
«Trovare una nuova specie vegetale è un evento raro ed emozionante – ha concluso Mandozzi – e scoprirla proprio nei Sibillini ci conferma quanto questo territorio sia ancora ricchissimo dal punto di vista naturalistico».
Il Calendario 2026 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini è disponibile all’acquisto. Tutte le informazioni sulle modalità di vendita sono consultabili sul sito ufficiale del Parco.
