Al centro della catechesi del Papa – che ha salutato anche i pellegrini francesi, tedeschi, inglesi e portoghesi, oltre alle coppie di sposi novelli, ai gruppi Unitalsi e ai pellegrini di altre Diocesi italiane – il tema dell’«elemosina», etimologicamente derivante dal greco e che vuol dire «misericordia».

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«Come la misericordia ha mille strade, mille modalità, così l’elemosina si esprime in tanto modi, per alleviare il disagio di quanti sono nel bisogno» ha spiegato, a braccio, Francesco ricordando che «il dovere dell’elemosina è antico quanto la Bibbia», ed esige la capacità di rispondere alle esigenze dei destinatari di quello che nelle Scritture è «un ritornello continuo». Inoltre, «l’elemosina non si fa per essere lodati e ammirati dagli altri per la nostra generosità – ha sottolineato il Papa – perchè non è l’apparenza che conta, ma la capacità di fermarsi per guardare in faccia la persona che chiede aiuto. Di qui, l’esortazione: «Genitori, educate i vostri figli al valore dell’elemosina».

DSCN2764Subito dopo l’udienza, il passaggio attraverso la Porta Santa di San Pietro, quindi la Celebrazione eucaristica, animata dal coro dell’Università Cattolica.

«Anche a noi – ha ricordato il vescovo Giuliodori nell’omelia – viene offerta l’esperienza di essere pellegrini raggiungendo Roma, cuore della cristianità, dove si rinnova e si irradia, sull’esempio di Pietro, la missione della Chiesa. Oggi siamo qui per essere misericordiosi come il Padre e, dopo aver ascoltato le parole di papa Francesco, ci accostiamo all’Eucaristia con i nostri errori e le nostre fatiche, da umili pellegrini, appunto, senza sentirci arrivati ma animati dal desiderio di convertire il cuore guardando con speranza al domani e grati dei doni che abbiamo ricevuto da Dio: lasciamo che la gioia ci invada l’anima».

La Celebrazione eucaristica in San Pietro, animata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore
La Celebrazione eucaristica in San Pietro, animata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore

Una “raccomandazione” che non si è fatta attendere dai pellegrini maceratesi, che nel viaggio di ritorno hanno esternato tutte le emozioni vissute insieme, a partire da quella donata dal piccolo Elia, presente assieme alla mamma Paola Lambertucci, che ha potuto incontrare da vicino papa Francesco (Qui il servizio). Della sua stessa comunità di Santa Maria della Pietà, a Recanati, hanno preso parte anche alcune famiglie, giovani coppie e parrocchiani, tra cui due bambine e cinque ragazze del catechismo che riceveranno i sacramenti, rispettivamente, della Prima Comunione il 15 maggio e della Confermazione il 2 luglio.

La famiglia Polidori con, a sinistra, Chiara Mariani e il marito Marco Vescovo, catechisti delle gemelline
La famiglia Polidori con, a sinistra, Chiara Mariani e il marito Marco Vescovo, catechisti delle gemelline

Per ciascuno, più di un ricordo da custodire, e tante le sensazioni espresse nel viaggio di ritorno verso Macerata. «Mi hanno colpito molto le frasi che ci ha consegnato il Santo Padre durante l’udienza, così come la bella animazione della Messa in Basilica», racconta in autobus la giovanissima Ludovica Gentili, mentre Chiara, la pellegrina più piccola del gruppo, figlia di Piero e Manuela Polidori, partiti assieme alle altre due loro gemelline, afferra il microfono per dire la sua.

Il gruppo delle cresimande della parrocchia Santa Maria della Pietà con i catechisti Gabriele Principi e, prima da sinistra, Alessandra Celozzi
Il gruppo delle cresimande della parrocchia Santa Maria della Pietà con i catechisti Gabriele Principi e, prima da sinistra, Alessandra Celozzi: il vescovo Marconi conferirà la Cresima alle ragazze il prossimo 2 luglio
A sinistra, Alessandra Pagnanelli con Rossana Arbotto
A sinistra, Alessandra Pagnanelli con Rossana Arbotto: pellegrina maceratese la prima, recanatese la seconda

Anche Gabriele Principi, catechista, ha colto la valenza spirituale di questa giornata indimenticabile nel segno di misericordia: quella misericordia che è fatta di «bontà e generosità», gli fa eco Alessandra Pagnanelli, nel ringraziare chi ha garantito l’adesione gratuita a questo viaggio. Lei, come Beatrice Fiecconi, è stata una collaboratrice di Emmaus in versione settimanale.

Beatrice Fiecconi
Beatrice Fiecconi

«Una giornata piena e intensa, un vero pellegrinaggio fatto di tanti elementi: la fatica, la serenità, l’intensità spirituale racchiusa nelle parole del Santo Padre, così capace di penetrare il cuore delle persone con parole concrete, il sentirsi parte di una famiglia universale quale è la Chiesa»: questo il pensiero dei neo sposi Francesca Grilli e Andrea Tota, che pur non conoscendo quasi nessuno dei partecipanti, «da “figli” di Don Bosco» hanno assaporato la bellezza di «scambiare pensieri con il prossimo attraverso la spettacolarità della fede, che, tramite questi momenti eccezionali, ricarica le nostre anime donandoci lo sprint giusto per proseguire il cammino con una nuova speranza».

Andrea Tota e, a destra, la moglie Francesca Grilli: di Montelupone lui, di Porto Recanati lei sono convolati a nozze nel settembre scorso
Andrea Tota e, a destra, la moglie Francesca Grilli: di Montelupone lui, di Porto Recanati lei sono convolati a nozze nel settembre scorso

«Una serie di circostanze benevole – racconta inoltre Paola Olmi, giornalista maceratese e collaboratrice di Emmaus – mi ha permesso di accettare l’invito a questo pellegrinaggio. Non conoscevo molto del programma e nulla dei pellegrini con cui avrei vissuto questa esperienza. Tutto ha giocato a nostro favore. A partire dall’autista (silenzioso e attento) per continuare con il tempo (velato e fresco), per concludere con la possibilità di vivere da vicino (e non solo spiritualmente) l’udienza del Papa che ha regalato al nostro gruppo, fra gli altri stati d’animo, l’emozione di prendere per mano un nostro giovanissimo pellegrino. L’udienza stessa – prosegue Olmi – il passaggio per la Porta Santa e, a seguire, la messa solenne all’interno di San Pietro hanno composto un insolito, e direi unico, tris di sensazioni da “calare” ogni volta in cui ci troviamo spaesati e perdiamo le tracce del nostro percorso di vita».

Il gruppo dei pellegrini di Fabriano e Matelica
Il gruppo dei pellegrini di Fabriano e Matelica