Dall’archivio del dottor Pierpaolo Campolungo una foto storica (concessa gentilmente l’autorizzazione a pubblicarla). Siamo a Macerata tra il 30 marzo e il 13 aprile 1931. Il luogo preciso non lo conosciamo. Nella foto ci sono, dall’alto a sinistra: Giuseppina Carelli, Lastenia Berrettoni (mamma del dottor Pierpaolo), Pia Gentili, Fulvia Erbacci, Vittoria La Manna e Amabile Berrettoni (sorella di Lastenia); e poi sedute, da sinistra: Lina Lega, la beata Armida Barelli, mons. Aristide Giustozzi, don Filippo Piccinini, Pina Trocchi.
È un pezzetto di storia locale che meriterebbe di essere approfondito. All’epoca a Macerata si stava svolgendo il Congresso Eucaristico diocesano, quello regionale più famoso, al quale parteciperà il futuro san Paolo VI si svolgerà nel 1933. Per quel Congresso Diocesano la beata Armida Barelli viene in città anche per «prendere contatti – così dice una nota sul retro della foto – con il fondatore dell’Opera Mater Misericordiae don Piccinini, per valutare la possibilità di fondere questa congregazione con la sua Opera delle Missionarie laiche consacrate in una sola unità».
Armida Barelli, beata dal 30 aprile 2022, nacque a Milano nel 1882 in una famiglia borghese indifferente alla religione. Allieva delle Orsoline, scoprirà la fede e nel 1909 si consacrerà a Dio in forma privata. L’incontro con padre Agostino Gemelli le aprirà le porte dell’apostolato. Con lui fonderà l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo e l’Opera della Regalità. Incaricata poi di fondare la Gioventù Femminile di Azione Cattolica – associazione della quale sarà Vice Presidente generale – divenne per tutti la “Sorella maggiore” e, in un’epoca in cui ogni altra forma di associazionismo che non fosse sotto il controllo del regime fascista era proibita e perseguitata, percorse in treno, instancabile, tutta l’Italia col solo desiderio di portare la Parola di Dio e di educare le giovani generazioni ad una consapevole partecipazione alla vita sociale, contribuendo a tenere vivo il seme del pensiero e della cultura cattolica che sarebbe fiorito dopo il crollo del regime fascista. Colpita da paralisi morì il 15 agosto 1952 e le sue spoglie riposano nella cripta della cappella dell’Università Cattolica a Milano. Non si è a conoscenza se la Barelli sia venuta altre volte a Macerata; sappiamo solo che il progetto del 1931 non ebbe seguito e l’Opera Mater Misericordiae, fondata nel 1924 da don Filippo Piccinini (1901-1984), per tutti don Pippo, su intuizione di Giuseppina Carelli, e oggi denominata Istituto secolare “Ancelle di Dio Misericordia”, continua il suo apostolato a Macerata, in Italia, Argentina, Paraguay, Cile, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Lituania, Polonia.
Di mons. Aristide Giustozzi (1884-1955) sappiamo che fu insegnante di lettere nel seminario diocesano, priore di S. Maria della Porta, Vicario generale di mons. Argnani, grande Vescovo che con forza più volte affrontò l’arroganza nazifascista. Don Aristide Giustozzi è stato anche Assistente diocesano dell’Ac dal 1932 al 1934.
Don Piccinini, nativo di Urbisaglia e anch’egli insegnante nel seminario, fu cappellano nella parrocchia del Sacro Cuore e poi canonico della Cattedrale. Giuseppina Carelli (1898-1987) e Amabile Berrettoni furono due delle cosiddette “Prime sette” consacrate dell’Opera. Ci sarebbe da dire molto su tutte e sette che hanno affrontato con coraggio e generosità “l’avventura” di una vita quasi “strana” e hanno saputo corrispondere con esemplarità al disegno di Dio che le invitava a tracciare una “strada”. Le prime sette furono: Giuseppina Carelli, Amabile Berrettoni, Luigia Scodanibbio, Pia Ciccarelli, Vincenza Consoli, Maria Cippitelli, e Filomena Brodoloni.
Giuseppina, non potendo assecondare il suo desiderio di vita monastica per la morte del padre e la necessità di badare alla famiglia, si era consacrata privatamente a Dio – come Armida Barelli – pur continuando il suo lavoro in un ufficio pubblico. Quando confidò al suo assistente parrocchiale quello che da anni stava vivendo, maturò in lui l’idea – come in padre Gemelli – di una consacrazione a Dio restando nel mondo per meglio penetrare in ogni ambiente.
Giuseppina Carelli, da tutti chiamata “Mamma Peppina”, è stata la Prima Presidente Generale per 30 anni e Presidente Diocesana dell’Azione Cattolica. Di lei rimangono vari scritti, che sono stati raccolti nel volume “Tutto per amore. Pensieri per ogni giorno dell’anno” a cura di Maria Chiara Carulli per le Edizioni Insieme, 2007. È una raccolta di pensieri, quasi un dono che l’autrice continua a fare ai nostri giorni. Un guidare dall’inizio, durante o alla fine di ogni giornata. Amabile Berrettoni, che era la più piccola delle sette, aveva solo 17 anni e, purtroppo, è stata la prima tra loro ad essere richiamata dal Signore. Amabile fu Vice Presidente Generale e prima Maestra Generale di Formazione. Fu attivissima nell’impegno apostolico parrocchiale nell’Azione Cattolica e sociale nelle Acli. “Amabile” di nome e di fatto, è stata riconosciuta da tutti, per il suo costante sorriso e la sua disponibilità. Alla sua morte ne è stato stampato il “Diario”. Si ricorda inoltre che nell’Opera Mater Misericordiae nel 1961 entrò a far parte un’altra grande protagonista dell’associazione, la venerabile Carla Ronci.
